L’Ordine dei medici parte civile contro l’omeopata

Da “La Stampa” del 22 aprile 2016

di Noemi Penna

La dottoressa Durando e omeopata è accusata di omicidio colposo per la morte di Marina, una sua paziente affetta da melanoma, «curata» con rimedi ispirati alla nuova medicina germanica di Hamer

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino e provincia si costituisce parte civile contro Germana Durando. La dottoressa di base e omeopata è accusata di omicidio colposo per la morte di Marina, una sua paziente affetta da melanoma, «curata» con rimedi ispirati alla nuova medicina germanica di Hamer. Sul caso la procura di Torino ha avviato un’inchiesta mentre l’Ordine ha prima formalizzato una procedura disciplinare e oggi, a indagini concluse, ha ufficializzato la propria posizione dichiarandosi parte civile, «per fa luce sulle criticità di questa pratica alternativa priva di evidenza scientifica».

SCREDITAMENTO DELLA PROFESSIONE  

La dottoressa Durando ha uno studio in borgo Crimea ed è accusata di aver impedito alla sua paziente – morta a 53 anni nel settembre del 2014 – l’iter diagnostico e terapeutico che sarebbe stato necessario «sulla base delle più elementari scienze mediche» (così indica la perizia di medicina legale firmata da Roberto Testi) e di soppressione di atto pubblico per la sparizione della cartella clinica. Il processo è previsto per l’estate. Contro l’imputata, l’Ordine chiederà anche un risarcimento per il danno al decoro della professione medica. Nella nota inviata dall’ente si legge che «praticando e diffondendo la nuova medicina germanica di Hamer, la dottoressa Germana Durando ha screditato l’immagine della professione con un ulteriore danno oltre a quello gravissimo recato alla paziente che è stata sottratta alle cure della medicina ufficiale e a trattamenti di riconosciuta efficacia».

TERAPIE SOLO COMPLEMENTARI  

«Le medicine non convenzionali – spiega il presidente Guido Giustetto – sono complementari, non sostitutive, della medicina ufficiale, come stabilisce con chiarezza l’articolo 15 del Codice di deontologia medica. Inoltre, e questo è l’aspetto centrale della questione, il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia: ha dunque l’obbligo di capire tempestivamente quando sia il caso di interrompere i metodi non convenzionali eventualmente adottati e di ricorrere alla medicina ufficiale, in modo da garantire al paziente le più idonee condizioni di sicurezza ed efficacia della cura».

Un commento a "L’Ordine dei medici parte civile contro l’omeopata"

  1. rosaria ferreri ha detto:

    Per esperienza diretta molti pazienti chiedono “l’alternativa” alla terapia classica perché sono SPAVENTATI dagli effetti collaterali delle terapie convenzionali oncologiche. Sta a noi far capire che la medicina complementare può aiutarli proprio la tenuta dei trattamenti convenzionali , aiutando il sistema immunitario nel duro lavoro che è chiamato a svolgere . Inoltre io penso che in campo oncologico, molti pazienti scambiano la fitoterapia per omeopatia, e si autosomministrano anche rimedi fitoterapici che possono interferire con le chemioterapie… campo minato, con tutti questi citocromi!!
    ma prima di tutto come diceva il saggio, “non nocere”, mi raccomando!

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