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Omeopatia e medicina veterinaria: verso l’integrazione

Sabato, 13 settembre 2008

I saluti iniziali del Dott. Renzo Brizioli Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana che ha evidenziato come l’Istituto, con la costituzione di un centro per l’utilizzo della medicina integrata veterinaria istituito presso la sede di Arezzo, ha dato importanza alle Medicine Complementari pensando che la ricerca sperimentale sia su animali di allevamento che su animali di affezione sia importante al fine del riconoscimento delle MC.
Il Dott. Giovanni Bollecchino, Responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Azienda USL RM/C, portando i saluti del Commissario Straordinario della ASL e del Direttore Sanitario, ha precisato l’importanza del confronto scientifico tra le diverse categorie professionali che nell’ambito delle Medicine Complementari, si realizza in modo più approfondito.
La Dott.ssa Donatella Loni Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Roma ha ricordato ai partecipanti che l’Ordine è sempre stato attento alle evoluzioni professionali, come dimostrano le ultime possibilità di lavoro comunicate dall’Ordine, portando a conoscenza della bozza di stesura dei “requisiti indispensabili per la pubblicità dell’informazione sanitaria relativa all’esercizio professionale nell’ambito delle medicine non convenzionali” di recente stesura.
Il Prof. Francesco Macrì, medico, Vicepresidente della SIOMI che, a nome del Presidente Dott.ssa Simonetta Bernardini, ha sottolineato come il  confronto, studio e ricerca che i medici e veterinari possono portare avanti insieme, partecipando ad eventi delle diverse categorie professionali coinvolte, permetta a tutti una crescita culturale/professionale e quindi una forza del movimento che sta alla base del riconoscimento delle medicine complementari.
Gli interventi sono iniziati con la lettura, da parte del Dott. Mario Sciarri della Scuola Superiore Internazionale di Medicina Veterinaria Omeopatica di Cortona, della relazione del Dott. Franco Del Francia, che non ha potuto partecipare al Convegno, dove si è portato a conoscenza dei veterinari partecipanti le nozioni generali dell’omeopatia, dagli iniziali studi di Hahnemann ai giorni nostri con il passaggio della dimensione materiale alla dimensione energetica, seguendo la “Legge della Similitudine”.
Il Dott. Bruno Cipollone, medico veterinario omeopata della Azienda USL RM/C – Responsabile Gruppo Medici Veterinari SIOMI, nel suo intervento, ha posto l’attenzione dei partecipanti alle normative europee e nazionali volte al riconoscimento dei Medicinali Veterinari Omeopatici e del ruolo del Medico Veterinario come il solo a poterli ricettare per la cura degli animali, dell’importanza dell’omeopatia negli allevamenti sia per il benessere degli animali, nonché per la sicurezza alimentare vista la mancanza di residui pericolosi per la salute pubblica e per ultimo, ma non meno importante, la salvaguardia dell’ambiente attraverso una riduzione dei residui chimici e farmacologici con le deiezioni animali.
Interessante, quanto chiarificatore, l’intervento della dott.ssa Renata Calieri che ha permesso ai partecipanti di venire a conoscenza di tutte le fasi di preparazione dei medicinali omeopatici partendo dalle materie prime di origine vegetale, minerale e animale come previsto dalle due maggiori farmacopee (francese e tedesca) e delle diverse scale utilizzate a livello mondiale.
Il Prof. Andrea Martini medico veterinario, professore associato di Zootecnica Speciale presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Firenze, ha spiegato nel suo intervento come l’omeopatia appare un metodo valido per il trattamento profilattico e terapeutico degli allevamenti bovini da latte e da carne. La sua utilizzazione nella specie bovina pone però delle problematiche che possono essere risolte con particolari accorgimenti. I risultati delle sperimentazioni realizzate negli allevamenti bovini della Toscana dimostrano la validità del metodo omeopatico e di queste tecniche, specie negli allevamenti biologici dove già il tipo di allevamento determina un maggior benessere dei bovini stabulati e la terapia omeopatica, nel caso di patologie emergenti, sia la più opportuna e con i migliori risultati sia qualitativi delle produzioni zootecniche sia quantitativi sul risparmio economico dell’azienda.
Tale aspetto è stato dimostrato anche nella relazione successiva del Dott. Michele Zambianchi libero professionista che ha portato delle esperienze di campo in allevamenti zootecnici intensivi e dove il personale di azienda è extracomunitario  con oggettive difficoltà a conoscere la sintomatologia degli animali malati.
Il dott. Luca Antonioni, libero professionista, ha confrontato l’approccio e la terapia di tre casi clinici: urgente, acuto, cronico dando risalto alla diversificazione di approccio e di studio del caso.
Ed infine il Dott. Luca Pecchia che ha posto l’ attenzione sulla terapia di una colonia felina considerando il gruppo più che il singolo soggetto per poter ottenere fiducia dalla persona che accudiva la colonia e per una difficoltà oggettiva a poter differenziare i singoli soggetti che abitavano insieme. Il prossimo appuntamento con l’omeopatia in veterinaria è fissato per  Il 29 novembre 2008 ad Arezzo  con il “Primo  incontro di medicina omeopatica veterinaria”.

Fonte: Bruno cipollone