Sull'arbitraria limitazione della professionalità del medico operata dall'Ordine dei Medici di Bologna

Lettera aperta al Presidente della FNOMCeO

Lunedì, 8 gennaio 2007

Egregio Presidente Bianco,

 

         come è ben noto, la disposizione in materia di informazione e pubblicità sanitaria del cd. Decreto Bersani permette al medico la possibilità di esercitare il diritto di farsi pubblicità nel rispetto del nuovo codice deontologico (cfr art. 55, 56 e 57) e previo vaglio e controllo da parte degli Ordini dei Medici.

         In mancanza di una direttiva nazionale da parte della FNOM riguardo ai criteri che i singoli ordini dovrebbero applicare nei confronti dei loro iscritti che dichiarino di essere esperti nelle medicine complementari (MC, altrimenti dette “medicine non convenzionali”, MNC), alcuni Ordini si erano già  attivati con delibere che permettessero il riconoscimento ”de facto” di tali competenze (per es., l’Ordine dei Medici di Firenze) o l’iscrizione ad apposito registro (per es., l’Ordine dei Medici di Roma, Perugia e Terni). Tali risoluzioni ordinistiche sono dovute all’assenza di una legge nazionale regolamentante il settore e all’assenza di Scuole di Formazione universitarie o istituzionalmente riconosciute, che attraverso un percorso formativo codificato rilascino titoli validati e spendibili. In assenza di tali riferimenti i medici esperti in medicine complementari, tra questi i medici esperti in omeopatia, si sono formati in Scuole di formazione private le quali hanno, nella quasi totalità, fatto riferimento, almeno per quanto attiene alla formazione in medicina omeopatica, alle più autorevoli esperienze europee (università francesi, Faculty of Homeopathy, criteri di formazione definiti  dal European Committee of Homepathy) e, per quanto riguarda l’Italia, anche ai criteri definiti nel 1998 dall’Ordine dei Medici di Roma nella delibera 51/98. Si fa presente che in nessuna di tali disposizione citate si è mai fatto riferimento ad un monte orario di formazione pari a 600 ore come previsto nella sottomenzionata delibera dell’Ordine dei Medici di Bologna.

         Il 30 dicembre u.s. sono state pubblicate dall’Ordine dei Medici di Bologna le “Norme per esercenti le medicine non convenzionali” che dovrebbero istituire i criteri di riferimento per l’autorizzazione al diritto previsto dal decreto Bersani in materia di pubblicità del sanitario esperto in medicina complementare. In tale delibera, per quanto concerne i requisiti richiesti da quell’Ordine per il riconoscimento istituzionale  della competenza di medico esperto in medicina omeopatica, si legge al punto 5:

Medicina Omeopatica: diploma triennale per un minimo di 600 ore di formazione teorico-pratica (corso base + seminari clinici di formazione) o iscrizione al Registro dei Medici Omeopati della Società Italiana di Medicina Omeopatica, SIMO e della Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati, FIAMO.

 
         Tale disposizione ordinistica è sconcertante in quanto, a differenza di quanto operato da altri Ordini, viene a prevedere un unico criterio massimamente esclusivo della professionalità della quasi totalità dei medici esperti in Omeopatia, criterio peraltro nemmeno richiesto dalle più importanti istituzioni europee dell’Omeopatia. Inoltre esso tende esplicitamente a favorire due associazioni mediche (SIMO e FIAMO) e le loro scuole escludendo tutte le altre Scuole di formazione del settore, nonché alcune Società scientifiche di gran lunga le più rappresentative in quanto a numero di medici associati e finanche confederate alla Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane (FISM). Peraltro, il fatto che l’Ordine dei Medici di Bologna riconosca soltanto due sigle sorprende particolarmente, tenuto conto che tale Ordine può vantare la presenza nel suo Consiglio Direttivo della dottoressa Giuseppina Bovina la quale, oltre ad essere un Coordinatore della commissione per le MnC di quest’ordine, ricopre anche un incarico nel consiglio direttivo della succitata SIMO.

         Quanto accaduto dimostra chiaramente la necessità improrogabile, da parte della FNOM, della stesura di criteri nazionali uniformi riguardo la definizione dei requisiti richiesti al medico che esercita, a fianco della medicina classica o accademica, anche la medicina omeopatica. Tali criteri sono purtroppo a tutt’oggi mancanti nonostante che la delibera adottata dalla FNOMCeO a Terni nel maggio 2002 avesse posto le basi per una valutazione da parte della Federazione stessa di tutte le problematiche connesse con la qualificazione professionale dei medici esperti in medicine complementari a fronte della totale mancanza di una regolamentazione di Legge da parte dello Stato italiano.

          Con la presente, egregio Presidente, le Sigle sottofirmatarie, in rappresentanza dell’area più ampia dell’Omeopatia italiana, le chiedono:

che la FNOM si adoperi affinché la delibera dell’Ordine dei Medici di Bologna, che risulta così altamente lesiva della professionalità  dei medici esperti in Omeopatia iscritti a quell’Ordine, venga ritirata;

che la FNOM si adoperi affinché vengano adottati a livello nazionale, criteri di valutazione omogenei in materia di pubblicità sanitaria dei medici esperti in medicine complementari di concerto con i diversi Ordini dei Medici; 

che la FNOM riattivi al più presto la Commissione Nazionale per le Medicine Complementari (o Non Convenzionali) già operante nella precedente presidenza FNOMCeO del Dr. Del Barone e che a tale Commissione, da intendersi quanto più ampiamente rappresentativa dell’intero settore delle medicine complementari, venga affidato il ruolo di organo consultivo per la definizione dei succitati criteri nazionali;

 

che la FNOM convochi con urgenza una riunione della nostra Federazione, come avvenuto nel 2002 a Terni, per ampliare la delibera del 2002.

  

Rimanendo in attesa di una cortese risposta, porgiamo i più cordiali saluti.

 

Dr.ssa Simonetta Bernardini

Presidente SIOMI e Coordinatore Nazionale CNO,

         comprendente le seguenti sigle:

 

– ARTI, Accademia di Ricerca e Terapie Integrate, Napoli

– CISDO, Centro Italiano di Studi e Documentazione in Omeopatia, Milano

– CSOA, Centro Studi di Omeopatia Applicata, Milano

– Gruppo Omeopatico Dulcamara, Genova

– ISMO, Istituto di Studi di Medicina Omeopatica, Roma

– OMOIOS, Accademia Italiana di Medicine Tradizionali, Roma
– SIOMI, Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata, Firenze

– SMB, Società Medica di Bioterapie, Roma

Fonte: SIOMI, CNO