Firenze, 1° marzo 2010

Integrazione delle culture e cultura dell’integrazione

Prove di efficacia di agopuntura e fitoterapia: il convegno di Firenze

Si è svolto a Firenze il 1° marzo, presso l’Auditorium dell’ex convento Sant’Apollonia di Firenze, promosso dalla Commissione regionale di Bioetica della Toscana, il terzo incontro di un ciclo sul confronto fra la medicina convenzionale e le medicine complementari del Servizio sanitario regionale della Toscana, dedicato alle applicazioni cliniche di agopuntura e fitoterapia, medicine cui sempre più cittadini ricorrono per la loro salute. L’incontro è stato aperto da Fabio Roggiolani, presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale toscano che ha ripercorso le tappe principali dell’integrazione delle medicine complementari, evidenziando i risultati ottenuti in termini di regolamentazione delle medicine complementari e delle discipline bionaturali e annunciando l’imminente apertura delle attività dell’ospedale di medicina integrata di Pitigliano (GR).

Fabio Firenzuoli, responsabile del Centro regionale di riferimento per la fitoterapia di Empoli, ha tracciato i passaggi della scienza fitoterapica dalla tradizione alla clinica e le principali acquisizioni nel campo della ricerca. Un tema ripreso da Luigi Gori che ha illustrato le dieci piante medicinali con maggiori evidenze scientifiche, dall’iperico per il trattamento della depressione, all’Echinacea per il raffreddore, l’ippocastano nell’insufficienza venosa, etc. Le moderne tecnologie possono attivarsi al servizio della clinica, ha detto Anna Rita Bilia della facoltà di Farmacia di Firenze, illustrando un’innovativa applicazione della risonanza magnetica ad alti campi con tecniche mono e bidimensionali. La metodica, usata per ottenere una caratterizzazione più completa di estratti e componenti vegetali, può essere utile anche per analizzare le problematiche delle reazioni avverse poiché valuta, con un buon grado di accuratezza, la stabilità delle preparazioni farmaceutiche.

Si è parlato anche di sicurezza dei pazienti e di reazioni avverse. Francesca Menniti Ippolito, dell’Istituto superiore di sanità, ha riportato i dati più recenti dello studio di fitosorveglianza sui prodotti di origine naturale e vegetale coordinato dall’ISS e ha illustrato i contenuti della campagna promossa dall’Istituto sul corretto uso delle medicine naturali, concretizzatasi in questi giorni con l’invio a 140.000 medici di una locandina che si apre con lo slogan: “Medicine non convenzionali: conoscerle per usarle al meglio” e che riporta nel testo il Decalogo per il paziente. Eugenia Gallo, del Dipartimento di farmacologia dell’Università di Firenze, ha esposto le attività di monitoraggio condotte in Toscana su prodotti naturali non medicinali. Questi temi sono stati ripresi e ampliati dalla relazione sul rischio clinico in medicina complementare di Alfredo Vannacci.
Nella sessione pomeridiana, moderata dal presidente della Commissione di Bioetica Alfredo Zuppiroli, la ricerca clinica e sperimentale in agopuntura è stata protagonista della relazione di Sonia Baccetti, responsabile della Rete toscana di medicina integrata (RTMI). Le numerose prove di efficacia di quest’antica metodica orientale contraddicono la consunta affermazione secondo cui le medicine complementari non si occupano di ricerca né sono sostenute da evidenze scientifiche. Esemplare da questo punto di vista la relazione di Giovanni Battista Allais, responsabile del Centro cefalea donna dell’Università di Torino e membro della Cochrane Collaboration, che ha descritto il processo di valutazione di efficacia dell’agopuntura in un disturbo comune e invalidante come la cefalea. L’agopuntura è presente anche nelle linee guida internazionali per il trattamento di alcune forme di dolore e in particolare, dal maggio 2009, in quelle redatte dal National Institute of Clinical Excellence (NICE) britannico per la gestione del back pain persistente non specifico. Dell’utilizzo dell’agopuntura a sostegno della procreazione assistita ha parlato la ginecologa Claudia Livi, direttrice sanitaria del centro Demetra di Firenze, mentre Francesca Raffaelli, responsabile del Coordinamento per le medicine complementari della ASL 4 di Prato, ha mostrato come la medicina tradizionale cinese, con il suo variegato e complesso armamentario di tecniche, possa costituire un valido supporto per la promozione del parto fisiologico. La brillante relazione di Luisa Fioretto, direttore del Dipartimento oncologico dell’Usl 10 di Firenze, ha aggiornato sulle potenzialità di integrazione delle medicine complementari in oncologia e sulle iniziative avviate in Toscana in questo campo fra la RTMI e l’Istituto toscano tumori. Un percorso coraggioso con aspetti innovativi nel concetto stesso di malattia e cura. Di integrazione in una prospettiva storico-culturale ha parlato Franco Cracolici, direttore della scuola di agopuntura tradizionale della città di Firenze. Momento centrale dell’incontro è stata la tavola rotonda “Dalle prove di efficacia ai nuovi modelli organizzativi del sistema di salute toscano”, cui hanno partecipato esponenti di punta della sanità toscana come il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Antonio Panti, Valerio del Ministro, dirigente del settore Assistenza della Direzione generale al diritto alla salute, il presidente della SIMG Claudio Cricelli, il preside della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Firenze Gian Franco Gensini, Angelo Baroni, vice direttore sanitario dell’azienda sanitaria di Firenze.
Cuore del dibattito il futuro dell’integrazione delle medicine complementari nel sistema sanitario toscano. Ovvero come sviluppare questo processo in sintonia con i principi che l’hanno guidato finora: la libertà di scelta terapeutica del paziente e di cura del medico, la qualità delle prestazioni, la formazione degli operatori, la sicurezza dei cittadini. Sonia Baccetti, responsabile della RTMI, ha fatto due proposte concrete per il futuro: l’inserimento delle medicine complementari nelle Linee guida regionali per quelle patologie che abbiano sufficienti livelli di efficacia e lo sviluppo di metodologie di ricerca adeguate a questo settore della medicina. Ha concluso l’incontro Marco Menchini, dirigente della Direzione generale al diritto alla salute e segretario della Commissione di Bioetica della Regione Toscana, che ha riconfermato l’orientamento a portare avanti un’integrazione avviata da oltre un decennio di cui gli oltre 70 ambulatori di medicina complementare sono un risultato tangibile.

Fonte: Mariella Di Stefano