La risposta della SIOMI alle linee guida dell'ISS sul trattamento dell'influenza
Non è vero che l’omeopatia è inutile nell’influenza!
Venerdì, 10 ottobre 2008
Il Corriere della Sera di oggi pubblica un articolo a firma Margherita De Bac dal titolo: Le regole anti influenza niente Omeopatia e terapie alternative. Sebbene la raccomandazione rientri tra quelle dellIstituto Superiore di Sanità, colpisce che per il Corriere della Sera sia lomeopatia a meritare il primo posto tra le controindicazioni, ancor più degli antibiotici, degli anti-infiammatori e degli antivirali, ritenuti non solo inutili dallISS, ma anche implicanti effetti collaterali talora gravissimi o addirittura mortali.
Riguardo all’opinione dell’ISS la SIOMI desidera precisare quanto segue: l’influenza è una malattia innocua per tutte le persone sane, adulti e bambini. Per essa non esiste alcuna terapia specifica, la guarigione è compito, e merito, del nostro sistema immunitario. La febbre fa parte delle nostre risorse di guarigione, pertanto non è corretto utilizzare anti-febbrili a tappeto. Gli antifebbrili, del genere di paracetamolo o FANS come ibuprofen dovrebbero essere impiegati solo in casi in cui la febbre diventi troppo elevata o in pazienti a rischio, per esempio, di convulsioni febbrili. Nemmeno il paracetamolo e l’ibuprofen sono innocui nel bambino (tra gli altri effetti collaterali segnalati in letteratura scientifica: asma da paracetamolo e gastriti emorragiche da FANS). Tra l’altro non si deve ignorare che, mancando spesso una specifica sperimentazione dei farmaci chimici sui bambini, non disponiamo di dati certi riguardo: indicazioni terapeutiche, controindicazioni e effetti collaterali certi in pediatria.
Se queste sono le risorse terapeutiche disponibili, la SIOMI ritiene utile ed etico il ricorso ai medicinali omeopatici nella cura dell’influenza, ancor più in pediatria e almeno per i seguenti motivi:
1- il ricorso a medicinali che controllano dolcemente la febbre (e i sintomi concomitanti) evitando, laddove possibile, di annullare nel paziente questo meccanismo di difesa provocando un drastico e controproducente sfebbramento da sostanze chimiche;
2- l’ampia documentazione dell’utilità dei medicinali omeopatici nell’influenza maturata, per esempio, sia dai medici di famiglia francesi che da medici e pediatri italiani.
Infine, riguardo al medicinale oscillococcinum, ci risulta che una documentazione delle sua efficacia terapeutica nell’influenza sia riportata in letteratura scientifica fin dal 1989 proprio da un giornale di farmacologia: il British Journal of Clinical Pharmacology, una Cochrane, sebbene inviti ad eseguire ulteriori ricerche, evidenzia un effetto terapeutico di oscillococcinum superiore a placebo.
L’auspicio è che la ricerca scientifica sull’omeopatia possa progredire rapidamente anche in Italia, anche grazie a lavori di ricerca da effettuare, in primis in strutture di garanzia, come gli ospedali e gli ambulatori del servizio pubblico.
Fonte: Simonetta Bernardini, Presidente SIOMI