Omeoimprese scommette sul futuro: “Più fondi per la ricerca scientifica”

Da “Il Giornale” del 31 maggio 2016

Più fondi per la ricerca scientifica. Con questo impegno si aprono i lavori dell’assemblea annuale di Omeoimprese, l’associazione delle aziende produttrici di medicinali omeopatici, in corso a Milano.

Ogni anno – spiega il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga – le nostre aziende investono centinaia di migliaia di euro in studi clinici per testare l’efficacia dei propri farmaci. Uno sforzo che ha prodotto un’importante letteratura pubblicata sulle più importanti riviste mediche a dimostrazione della validità della terapia omeopatica, ma che da oggi va affiancato alla ricerca di base. Se vogliamo che l’omeopatia esca dal limbo, dobbiamo destinare risorse ai centri di ricerca per meglio studiare il meccanismo d’azione che sta alla base dell’efficacia dei medicinali”.

E se da un lato c’è un impegno economico da parte delle aziende per promuovere e certificare la disciplina farmacologica integrativa nell’interesse di 8 milioni di pazienti solo in Italia, dall’altra emerge con forza la necessità di arrivare entro il 2018 alla definizione di una legge nazionale che regolamenti la formazione e la professione dei medici, “aspetto su cui – puntualizza Gorga –il nostro Paese è sempre stato molto deficitario. Sempre entro il 2018 occorre portare a termine il processo di regolamentazione dei medicinali omeopatici in commercio”.

Nel corso dell’assemblea è stato anche annunciato l’avvio di uno studio legato all’utilizzo dei farmaci omeopatici in pediatria, cui ricorrono 3 genitori su 10 secondo l’ultima indagine Omeoimprese – EMG Acqua. Il focus sarà condotto in collaborazione con la Federazione Italiana Medici Pediatrici e i risultati saranno presentati a fine settembre in occasione del congresso nazionale FIMP a Pisa.

All’assemblea ha preso parte l’eurodeputato Stafano Maullu, che ad apertura dei lavori ha ricordato: “il mercato italiano dell’omeopatia è il terzo in Europa, una realtà economica molto importante che necessità però di un riconoscimento culturale adeguato. Come rappresentante italiano a Bruxelles il mio impegno è di abbattere quel pregiudizio che ancora spesso accompagna la medicina non convenzionale nel nostro Paese. Non va dimenticato, infatti, che proprio l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso il nuovo piano strategico, indica la sinergia tra medicina tradizionale ed omeopatica quale chiave di volta per il la salute in futuro”.

Lascia un commento