Una rivista che parla di omeopatia e di medicina integrata, per i soci SIOMI e per tutti coloro che si ostinano a pensare che la medicina sia unica...

Si scrive CARE, si legge “medicina integrata”

Nasce CARE, la rivista ufficiale della SIOMI

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La nascita di una creatura suscita sempre orgoglio e gratitudine. E’ con questo sentimento che scrivo queste prime parole di presentazione per questo nuovo periodico che abbiamo voluto chiamare CARE, parola che, al di là dell’ovvio significato medico, riassume quel significato di attenzione, riguardo e premura nell’espressione del messaggio culturale che da anni come Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata abbiamo voluto promuovere.

Nel nostro intendimento questo messaggio è stato sempre propositivo, anche se spesso ha dovuto assumere un carattere conciliatorio per risolvere una contrapposizione purtroppo voluta dai diversi pensieri medici. Ci è ora sempre più chiaro che tale contrapposizione non ha ragione di essere, dal momento che i diversi paradigmi clinici e terapeutici hanno dimostrato i loro pregi, ma purtroppo anche i loro limiti. Questo ci porta ad auspicare un pensiero medico che riconsideri i fondamenti dei diversi credo, li modifichi, li ridimensioni criticamente e infine li sviluppi verso una nuova medicina, che come abbiamo sempre sostenuto, deve essere una. CARE è nata per questo.
La riconsiderazione dei fondamenti della cultura medica non è un compito facile, specie quando talvolta deve contrastare il manuale e l’insegnamento dell’accademia. Molti colleghi medici lo hanno fatto e lo stanno facendo ritenendo insufficienti gli insegnamenti ricevuti. Nel far questo non hanno ripudiato la loro struttura culturale originale, ma più semplicemente hanno ritenuto opportuno arricchirsi per disporre di più strumenti di cura. Questa scelta li distingue sia da coloro che acriticamente ritengono sufficiente e bastante quanto appreso sui banchi dell’accademia, sia da coloro che hanno inteso rigettarlo affidandosi a un pensiero medico di radice alternativa o, come amano etichettarlo, “non convenzionale”. Per contro essi trovano opportuno professare una cosiddetta medicina integrata utilizzando accanto alla cultura e alle terapie della medicina accademica quelle delle medicine complementari (ed io rifuggo dall’attributo non convenzionali che ai miei occhi appare espressione, ancora una volta, di dirigismo culturale). La SIOMI rappresenta il movimento culturale sostenuto da questi medici.
Questa è la sfida che abbiamo proposto sette anni fa nel fondare una società che si adoprasse per superare quello stato di tentata emarginazione, di tolleranza, o addirittura di malevolenza nei confronti della nostra scelta culturale. A questo si affiancava l’accusa di eresia o di pressappochismo da parte di chi si riteneva custode di un immodificabile pensiero omeopatico. Da allora la situazione è in parte cambiata, grazie anche al sostegno che tutti gli iscritti alla SIOMI hanno dato al movimento culturale della medicina integrata. Ora, come abbiamo detto in precedenza, le prospettive si sono allargate e possiamo dare il nostro contributo al ripensamento dei pilastri del sapere medico. CARE vuole essere uno degli strumenti per portare avanti questa sfida rinnovata nei contenuti.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno accettato di far parte del comitato scientifico della rivista. L’eccellente rilevanza culturale di ognuno di essi è motivo di prestigio per questa rivista. Sottolineo che circa la metà di loro appartengono all’area cosiddetta accademica-tradizionale, mentre gli altri sono espressione dell’area delle medicine complementari, ma amo altresì sottolineare la loro comune volontà di portare un contributo di proposta e di critica libera, che prescinda da ogni dogmatismo e promuova primariamente l’evoluzione del pensiero medico. Ringrazio altresì fin da ora tutti coloro che hanno contribuito o vorranno contribuire con i loro scritti alla rivista.
CARE, per motivi puramente finanziari, al momento dovrà limitarsi ad apparire come periodico semestrale, ma è nostra intenzione adoperarsi per incrementare la frequenza di pubblicazione. Rivolgo un particolare ringraziamento all’ACS International che ha condiviso e sostenuto fin da subito il nostro progetto editoriale.

Fonte: Simonetta Bernardini