L’inarrestabile avanzata dell’omeopatia

Da “La Stampa” del 21 aprile 2016

Mentre il dott. Salvo di Grazia, “medico per professione e passione da sempre”, su “Il fatto quotidiano.it”. risolve il commento sulla Giornata Mondiale dell’Omeopatia con un foglio bianco a dimostrazione del nulla, della truffa, dell’inganno, dimostrando tutto il suo  passionario disprezzo per le migliaia di colleghi omeopati, mentre in tutto il mondo si festeggia quella che l’ Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara essere il 2° più grande sistema di medicina del mondo con un tasso di crescita del 25% ogni anno, cioè  l’OMEOPATIA.

L’ OMS sostiene inoltre che oltre 600 milioni di persone in tutto il mondo utilizzano l’omeopatia come un sistema di medicina, per il trattamento di disturbi di salute dai più comuni a quelli più  complessi. La nazione al mondo che più utilizza l’omeopatia è l’India con i suoi 190   collegi omeopatici a tempo pieno, le sue 35 istituzioni post- laurea, il più grande numero di docenti internazionali in tutto il mondo. E’ difficile pensare che 350.000 medici omeopatici indiani (il più grande numero di professionisti in tutto il mondo) raggirino quotidianamente milioni di persone senza avere alcun risultato, come sostiene l’altro blogger omeoscettico de Il fatto quotidiano.it, Marco Bella, ricercatore di chimica organica che probabilmente è più avvezzo a maneggiare provette piuttosto che curare pazienti malati, ma ciò nonostante cavalca l’onda mediatica del discredito.

E che direbbe l’ultimo del trio dei crociati anti-omeopatia, il prof Andrea Bellelli, ordinario di biochimica presso l’Università La Sapienza di Roma, che dalle pagine dello stesso giornale tuona minacce verso un ipotetico impiego di denaro della sanità pubblica per fornire al cittadino un servizio terapeutico con le Medicine Non Convenzionali, se sapesse che in India hanno un Ministero separato e dedicato alle Medicine non Convenzionali il cui bilancio nei prossimi 5 anni è di 500 milioni di US$.

Se non ci fossero i supereroi dello scetticismo come potremmo proteggerci dagli inganni perpetrati dagli stregoni della medicina omeopatica? Eppure questa avanzata sembra inarrestabile. Ora la Legge regionale n. 13 il 23 giugno 2015 della  Regione Piemonte riconosce finalmente la figura del medico omeopata, agopuntore e fitoterapeuta attraverso una verifica dei percorsi formativi post laurea a tutela del cittadino, dopo aver inserito già qualche anno fa le MnC del Piano Sanitario Regionale. La ricerca nel campo delle MnC va avanti e si arricchisce di nuovi lavori affascinanti nel campo della epigenetica e della proteonomica a dimostrazione della loro efficacia. La Prof. Lucietta Betti, fitopatologa dell’ Università di Bologna che con il suo gruppo di lavoro da molti anni pubblica i risultati degli effetti dei rimedi omeopatici sui vegetali,  recentemente ha dato alle stampe un lavoro con risultati inerenti al significativo effetto epigenetico a seguito di trattamento con un rimedio omeopatico sulla germinazione e crescita in vitro di plantule di frumento. Il frumento si fa “suggestionare” con grande difficoltà, ne converrebbero anche i nostri scettici supereroi, pertanto i risultati si dovrebbero tenere in buona considerazione.
Ormai anche le strade della  ricerca, che deve analizzare sistemi complessi come l’organismo umano, stanno mutando metodologie preferendo procedimenti di tipo induttivo che, valutando all’interno del sistema complesso tutte le conseguenze di una azione, possono risultare più adeguati a comprendere gli effetti ottenuti, rispetto  quelle di tipo deduttivo, che analizzano pochi elementi mirati, trascurando tutti gli altri, nella convinzione che questi siano i principali effettori del fenomeno.
Verosimilmente la  frontiera della ricerca e della validazione delle Medicine non Convenzionali sarà proprio la modulazione dell’espressione genica. Aspettiamo sereni la conferma di ciò che la pratica clinica da 200 anni ha già dimostrato.

Alberto Magnetti

Un commento a "L’inarrestabile avanzata dell’omeopatia"

  1. Gino Santini ha detto:

    Ad ulteriore conferma dell’effetto sull’espressione genica dei rimedi omeopatici, non ci dimentichiamo di Apis mellifica e della sua capacità di spostare gli indici di attività di decine di migliaia di geni responsabili della produzione di citochine infiammatorie (Bigagli et al.: “Effects of Extreme Dilutions of Apis mellifica Preparations on Gene Expression Profiles of Human Cells”. Dose Response, 2016).

Lascia un commento